Phaim Bhuiyan annuncia la seconda stagione di “Bangla”

di Fabrizio Donatelli

“Sto pensando a una seconda stagione di Bangla e a un nuovo film”.

Questa è stata la rivelazione di Phaim Bhuiyan sul palco del cinema Politeama di Terni durante la penultima giornata del XVIII Terni Film Festival.

Il giovane regista che si definisce “50% italiano, 50% bengalese e 100% Tor Pignattara” era nella città dell’acciaio per la prima proiezione in assoluto in sala dei primi due episodi della serie, tratta dal suo primo lungometraggio, che ha praticamente rappresentato il battesimo delle esclusive di Rai Play.

Bhuiyam si è intrattenuto per diverso tempo con il pubblico confessando innanzitutto che in realtà aveva l’idea di far uscire una serie. La produttrice invece non era dello stesso avviso e ha deciso di realizzare prima quel film che poi ha vinto ben tre premi nell’edizione 2019, un record per il festival cinematografico ternano.

La lunga riflessione dell’ospite si è però focalizzata, senza nemmeno farlo troppo apposta, su due tematiche cardine di un festival che da 18 anni si chiama Popoli e Religioni. Sulla questione della fede religiosa, lui che è musulmano praticante, ha rovesciato lo stereotipo secondo cui le donne islamiche siano costrette a indossare il velo. “Sono libere di decidere se portarlo o meno”, ha sottolineato. Affrontando la sempre attualissima questione degli immigrati italiani di seconda generazione come lui, argomento centrale della sua commedia romantica, ha riportato ciò che si è veramente sentito dire durante una serata probabilmente in Puglia: “Uno spettatore mi ha chiesto se fossi doppiato”. Mi rendo conto che è un fenomeno ancora diffuso tra la gente con un’età abbastanza avanzata, mentre tra i miei coetanei c’è già una percezione diversa”. Bhuiyam, che parla con un perfetto accento romano, ha quindi auspicato che la situazione possa cambiare “fra trent’anni”, in una società che è sempre più multietnica.