Il Santo senza Volto – lo sguardo dell’arte contemporanea su Valentino

Restituire un profilo, una storia, un volto, a quello che ancora oggi è solo un nome da associare a una festa a base di fiori, cioccolatini e cene a lume di candela.

E’ l’ambizioso obiettivo del Valentine Fest, la rassegna di eventi organizzata dall’Istess con la collaborazione del Ministero della Cultura, della Camera di Commercio dell’Umbria e del Comune di Terni e legata al Premio San Valentino, e della mostra chiamata – non a caso – Il Santo senza Volto e allestita al Cenacolo San Marco dall’11 febbraio al 1 aprile 2023, per trasferirsi poi online sul sito e sul profilo flickr dell’Istess.

Promossa da Istess Arte e curata e prodotta da Arnaldo Casali, la mostra si pone come primo passo verso una galleria valentiniana in grado di rilanciare e divulgare l’immagine del Vescovo ternano.

Un’immagine sfuggente – da qui il titolo – sia perché i numerosi studi storici non sono ancora riusciti a fare chiarezza sull’identità del Santo dell’amore, sia perché lo stesso santo, conosciuto e venerato nelle città di cui è patrono, nel resto del mondo resta solo il nome di una festa a base di fiori, cioccolatini e cenette a lume di candela, privato di una storia, di un culto, di un volto, appunto.

La mostra – così come l’intero progetto del Valentine Fest e del Premio San Valentino – si pone allora l’obiettivo di dare corpo e colore a questo straordinario personaggio che ha attraversato 1700 anni di storia raccogliendo leggende, tradizioni, celebrazioni, ma anche una vastissima iconografia che spazia dalla Russia al Veneto, da Roma a Dublino, dalla Valnerina a Terni.

E se i tratti del santo sono in gran parte cancellati dai dipinti più antichi, oggi senza volto lo raffigurano, significativamente, alcuni degli artisti presenti nella mostra, come Giorgio Agri, Gabriella Compagnone, Felice Fatati, Valentino Maltese e Mark Kostabi: un segno del mistero che il Santo dell’Amore continua a custodire, ma anche della creatività con cui, ognuno di noi può regalargli una nuova fisionomia arricchendone l’iconografia.

Oltre ai citati, la mostra – curata da Arnaldo Casali e Andrea Giuli – raccoglie opere di Paolo Consorti, Simona Zoo, Artaserse Conti,  Alessio Bartolucci, Ettore Ballerini, Giovanni Gasparro, Lucas de La Haye Rossana Moretti, Deepak / Napoletti e Bruno Prosdocimi e foto di Luca Mannaioli, Paolo Carnassale,  Gian Piero Zanzotti, Roberto Bertolle, Alberto Mirimao, Enrico Valentini.

Molte opere sono state realizzate appositamente per la mostra, come quelle di Ermes Maiolica, Valentino Maltese, Eleonora Fiorini, Giorgio Agri, Alfonso Amarante e Beata Golenska.

Particolare scalpore ha suscitato l’opera di Ilaria Carocci, che ha materialmente restituito il volto al Santo, ricostruendo digitalmente i tratti deteriorati della primissima raffigurazione di san Valentino, quella presente nell’affresco di Santa Maria Antiqua a Roma.

IMMAGINI DI LUCA MANNAIOLI

Valentino Maltese, autore del logo del Valentine Fest. 

Gabriella Compagnone, direttrice di Istess Arte e Valentino Maltese

Luca Mannaioli, direttore di Istess Media, con una delle sue foto

Beata Golenska, membro del direttivo Istess e autrice di molte immagini della mostra e Gabriella Compagnone 

Eleonora Fiorini con Arnaldo Casali, direttore dell’Istess e curatore della mostra

Ermes Maiolica

Giuseppe Fatati, presidente del Lions Club San Valentino, premio San Valentino per l’Arte 2023

GLI ARTISTI

Giorgio Agri, Ettore Ballerini, Alessio Bartolucci, Roberto Bertolle, Paolo Carnassale, Ilaria Carocci, Gabriella Compagnone, Artaserse Conti, Paolo Consorti, Lucas De La Haye, Felice Fatati, Eleonora Fiorini, Giovanni Gasparro, Beata Golenska, Mark Kostabi, Ermes Maiolica, Valentino Maltese, Alberto Mirimao, Luca Mannaioli, Rossana Moretti, Deepak / Napoletti, Bruno Prosdocimi,Alfonso Uff Amarante, Enrico Valentini, Gian Piero Zanzotti, Simona Zoo.

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