Popoli e religioni

Terni Film Festival, vent’anni di incontri tra popoli e religioni

Nato nel 2005 da un’idea dell’allora vescovo di Terni Vincenzo Paglia, e affidato all’Istess (l’Istituto culturale della Diocesi di Terni) il film festival Popoli e Religioni nasce per rispondere allo scontro di civiltà successivo all’11 settembre 2001 con un “incontro di civiltà”.

  • Primo festival cinematografico dell’Umbria

Organizzato con il sostegno della Fondazione Carit, l’associazione San Martino, il Ministero della Cultura, la Camera di Commercio, Umbria Film Commission e la Regione Umbria, il festival ha ricevuto per ben 6 volte la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Il Terni Film Festival si trova al 29° posto nella graduatoria stilata dal Ministero della Cultura su un totale di 265 festival italiani, e al primo posto tra i festival dell’Umbria.

Nel 2024 è stato scelto dalla Regione Umbria per entrare nella rete organizzativa che organizzerà il festival itinerante Sentieri e sapori del cinema in Umbria.

La kermesse, che dal 2017 ha assunto il nome di Terni Film Festival, dura 9 giorni e si svolge ogni anno tra la seconda e la terza settimana di novembre. Presidente è Krysztof Zanussi, direttore artistico è Moni Ovadia e direttrice organizzativa Lucrezia Proietti.

   

Nel corso degli anni ha organizzato trasferte ed eventi speciali, oltre che a Terni, anche a Roma, in Vaticano, ad Assisi, ma anche in Polonia, Francia, Armenia e India.

Il festival raccoglie ogni anno 700 spettatori al giorno, per un totale di 10mila presenze, di cui circa 5000 online e 2000 studenti delle scuole superiori e delle università, 60 ospiti, 3000 opere iscritte e 70 selezionate provenienti da 30 paesi diversi di 4 continenti.

Tra gli ospiti che hanno animato le prime 19 edizioni, Abel Ferrara, Kasia Smutniak, Lina Wertmuller, Paolo Genovese, Matteo Garrone, Agnieszka Holland, Susanna Nicchiarelli, Andrea Morricone, Vincenzo Cerami, Pupi Avati, Elio Germano, Agnieszka Holland, Chiara Frugoni, Franco Cardini, Terence Hill, Carlotta Natoli, Luca Manfredi, Francesco Salvi, Daniele Ciprì, Paolo Ruffini e Franco Battiato.

  • Con la pandemia non lascia ma raddoppia

A differenza della maggior parte del festival, che durante la pandemia del 2020 si sono fermati o trasferiti online, Il Terni Film Festival ha addirittura raddoppiato la sua programmazione, svolgendosi in due momenti: 9 giorni a novembre interamente online, e altri nove giorni nel maggio 2021 dal vivo, con spettacoli e premiazioni, totalizzando oltre 60mila spettatori totali, per poi tornare a novembre con l’edizione 2021. Da quel momento tutti gli eventi dal vivo del festival vengono trasmessi in diretta sul canale youtube Istess Media.

Nel 2018 il festival ha anche ospitato il terzo incontro mondiale dei festival del cinema interreligiosi.

 

  • Momento di integrazione per le comunità di immigrati

Si tratta dell’unico festival in Italia a rivestire anche un ruolo sociale, oltre che culturale. Sin dalle origini, infatti, la manifestazione rappresenta un’occasione di integrazione per le comunità degli immigrati.

Ogni anno l’evento dedica infatti un focus ad una diversa regione del mondo, che coinvolge le comunità degli immigrati con incontri culturali, canti, danze e degustazioni di prodotti tipici. Nel 2015 a seguito dell’ondata di razzismo causata dall’uccisione di un ragazzo ternano da parte di un marocchino, il focus del festival, che andò in scena proprio all’indomani degli attentati di Parigi, fu dedicato al Marocco e all’Islam.

  • Incontri per la pace: registi ucraini, palestinesi e israeliani

L’edizione 2021 ha visto trionfare il film ucraino Madre degli Apostoli, incentrato sulla guerra nel Donbass, mentre nel 2022 già nel mese di marzo la serata “San Valentino patrono della pace” diretta da David Riondino e andata in scena il 12 marzo al Teatro Secci di Terni ha anticipato il focus dedicato all’Ucraina, che ha visto sul palco la comunità di Terni, che ha rivendicato la sua cultura senza alcuna parola di odio nei confronti del popolo russo, ma – al contrario – con un invito alla fraternità lanciato dal brano I due Valdimiro dello stesso Riondino, accompagnato dalle immagini di sabbia di Gabriella Compagnone.

Nel 2022, a un mese dall’inizio della guerra in Palestina, il festival ha ospitato una regista israeliana – Iris Zaki – e un regista palestinese di Gaza, Mohammed Almughanni. I due autori hanno entrambi vinto il festival nelle rispettive sezioni, con il documentario Egypt. A Love Song (nel quale Zaki ripercorre le sue origini egiziane e arabe) e con il corto An orange from Jaffa ambientato in un posto di blocco israeliano.

Il festival ha rappresentato, per i due registi appartenenti a popoli nemici, un’occasione di confronto e condivisione, in cui non sono mancati momenti di tensione, ma che ha lanciato anche segnali di speranza in un momento particolarmente tragico.

 

  • Appuntamento francescano di rilievo internazionale

Un altro focus permanente del festival è quello dedicato a Francesco d’Assisi, “patrono del dialogo interreligioso”, nel corso del quale sono stati proiettati tutti i film dedicati al santo umbro e ad alcuni celebri francescani, ma proposti anche documentari, spettacoli e incontri.

Nel 2011 Liliana Cavani ha annunciato per la prima volta l’intenzione di girare il suo terzo film su Francesco, nel 2010 e nel 2020 Francesco Salvi ha presentato un recital dedicato all’umorismo del santo, sono stati presentati in anteprima mondiale due film (Il giorno la notte. Poi l’alba di Paolo Bianchini nel 2007 e Il sogno di Francesco con Elio Germano nel 2016) mentre nel 2021 Marco Bartoli ha presentato per la prima volta la sceneggiatura inedita del seguito di Fratello sole sorella luna scritta di Franco Zeffirelli, mentre la cantautrice Marialuna Cipolla ha eseguito le musiche – anch’esse inedite – composte da Donovan per la versione inglese del film.

Nel 2023 il festival – insieme a ConfraTerni – ha prodotto il primo film mai girato sulla storia della nascita del Presepio a Greccio.

Produzione totalmente umbra, il film racconta anche il passaggio di Francesco sul lago di Piediluco, ed è stato interpretato da un cast totalmente umbro, capeggiato dal celebre tenore Frate Alessandro (vero francescano al suo debutto come attore), e composto – tra gli altri – dalle attrici ternane Cecilia Di Giuli e Luisa Borini, l’attore assisano Mauro Cardinali (reduce da Indiana Jones e il Quadrante del Destino) e Fabio Bussotti, originario di Trevi, vincitore del Nastro d’Argento per Francesco di Liliana Cavani. Il film è stato proiettato in seguito – tra l’altro – nel Santuario di Greccio e alla Filmoteca Vaticana, dove è stato consegnato a papa Francesco e apprezzato anche dalla stessa Liliana Cavani.

 

 

  • I concorsi e le giurie

Il festival ha un concorso internazionale diviso in quattro categorie: film, documentari, cortometraggi ed esperienze in realtà virtuale e aumentata. Al concorso internazionale si affiancano cineforum con le scuole, le università e i detenuti del carcere di Terni, incontri con l’autore, eventi speciali, concerti e spettacoli teatrali.

Cinque sono le giurie: la giuria internazionale, composta dai vincitori dell’edizione precedente, la giuria Signis (nominata dall’agenzia internazionale per la comunicazione cattolica), una giuria composta dagli studenti della Facoltà di Scienze della comunicazione della Pontificia Università Salesiana e la giuria del pubblico composta dagli spettatori più fedeli. Oltre ai premi per i film in concorso e quelli artistici aperti a tutte le opere presentate (regia, attore, attrice, sceneggiatura, montaggio, fotografia, effetti speciali, scenografia) il festival assegna l’Angelo alla carriera ad una figura che si è distinta nel campo del cinema per il dialogo interculturale e interreligioso (assegnato, tra gli altri, a Franco Battiato, Alessandro D’Alatri, Giuliano Montaldo, Liliana Cavani, Jerzy Stuhr, Pupi Avati, Eugenio Barba, Renato Scarpa, Amos Gitai, Ascanio Celestini, Elio Germano, Terence Hill, Alice Rohrwacher, Giobbe Covatta e Abel Ferrara) e il Premio Gastone Moschin, riservato a personalità che hanno valorizzato il territorio ternano, andato – tra gli altri – a Barbara Petronio, sceneggiatrice ternana vincitrice del David di Donatello.

Il direttore artistico

Il presidente onorario è il regista polacco Krzysztof Zanussi. Il primo direttore del Terni Film Festival è stato Carlo Chatrian, in seguito direttore del festival di Locarno e poi di Berlino. Gli sono succeduti nel 2006 Matteo Ceccarelli e Alessandro Minestrini, nel 2011 Pierluigi Frassineti, nel 2012 Arnaldo Casali, nel 2013 Oreste Crisostomi, e nel 2014 di nuovo Arnaldo Casali, che aveva sempre fatto parte dello staff organizzativo, con vari ruoli al quale, dopo l’elezione a direttore dell’Istess, subentra Riccardo Leonelli. Dal 2022 il direttore artistico è Moni Ovadia.

  • Le collaborazioni 

Il Terni Film Festival fa pare della Rete dei Festival di Cinema dell’Umbria e assegna il Premio FuoriCampo in collaborazione con il Tertio Millennio di Roma e il Religion Today di Trento. E’ gemellato con le Giornate di Cinema e Riconciliazione di Notre-Dame de La Salette, il Sacrofilm di Zamosc e il Maksymiliany di Breslavia in Polonia, e il Fresco Film Festival di Erevan in Armenia.

Da due decenni queste collaborazioni rappresentano anche un veicolo di promozione all’estero della città di Terni e dell’Umbria.

  • Le produzioni

Il festival ha anche prodotto documentari (come Lo spirito di Assisi di Riccardo Palladino nel 2006 e Sarajevo Adesso nel 2012 sui vent’anni della guerra in Bosnia) e cortometraggi come Giro giro tondo di Giacomo Moschetti, Frate foco e frate lago di Filippo Lupini e Dante poeta arrogante di Riccardo Leonelli, primo film dedicato alla vita di Alighieri.

TUTTO IL MEGLIO DEL FESTIVAL DAL 2005 AL 2022