L’India vince il Terni Film Festival # 16

E’ l’India a trionfare alla sedicesima edizione del Terni Film Festival.  A vincere il premio come miglior film è stato infatti Taj Mahal di Niyaz Mujawar: un viaggio nei rapporti tra induisti e musulmani.

Il premio della critica e quello per la miglior produzione sono andati invece a 8119 Miles di Joe Eshwar, road movie su un meccanico di Goa che per realizzare il sogno di vedere l’Inghilterra si mette in viaggio come clandestino attraversando l’intera Europa.

Il Paese, a cui in passato la kermesse ha dedicato ben due focus e che sta attraversando una fase particolarmente drammatica della pandemia, aveva ottenuto fino ad oggi solo il premio per la migliore attrice non protagonista, assegnato nel 2017 a Nav Ghotra per Babylon Sisters.

La giuria composta da Francesco Salvi, Catherine McGilvray ed Elena Bouryka ha assegnato poi il premio per il miglior documentario al polacco-libanese Son of the streets di Mohammed Almughanni, ambientato nel campo profughi palestinese di Shatila a Beirut e girato da uno studente della prestigiosa scuola di cinema di Lodz. Miglior cortometraggio Novecentonovantonanove dell’italiano Lorenzo J. Nobile, incentrato su un padre che per comprare una lavatrice alla figlia decide di rapinare la rosticceria di un immigrato arabo.

Il Gran Premio della Giuria va invece quest’anno a un documentario: Il sistema sanità di Andrea De Rosa e Mario Pistolese: un’analisi del sistema di sviluppo con cui un gruppo di associazioni capitanate dal parroco ha trasformato il volto e il cuore di un rione noto per l’alto tasso di delinquenza, la disoccupazione e le faide della camorra.

Menzioni speciali della giuria internazionale al corto franco-italiano Mandala di Thomas Sady e Maria Chiara D’Agostino e il turco Mother Mariam di Mustafa Gurbuz.

Il premio Signis, assegnato da una giuria composta dall’italiana Emanuela Vinai, il romeno Florin-Ioan Silaghi, e l’irlandese Douglas P. Fahleson, è andato all’italiano Il Dio ignoto di Rodolofo Bisatti, storia dell’elaborazione di un lutto, con una menzione speciale per il turco Omar and Us di Maryna Er Gorbach e Mehemet Bahdir Er, sul rapporto tra un soldato razzista e due profughi siriani.

Infine, il premio della critica, oltre al già citato 8119 Miles è andato al documentario italiano Pandemia di Angelo Longoni (raccolta di video realizzati da attori e registi durante il lockdown per raccontare le pandemie nella storia) e al corto iraniano Better Than Neil Armstrong di Alireza Ghasemi, immaginario viaggio sulla luna di quattro bambini.

Tutte le opere premiate sono state pubblicate online nel corso della prima sessione del festival che si è svolta dal 7 al 15 novembre 2020 e saranno proiettate al Cinema Politeama di Terni nel corso della prossima edizione.

Film dell’anno, con oltre 8400 sul sito del festival nei 9 giorni di festival online, è risultato Un eretico in corsia di Bruno Di Marcello, storia di padre Alberto Maggi che ha ottenuto anche il premio per il migliore attore non protagonista andato a Ninni Bruschetta.

Aperta proprio dalla proiezione di Un eretico in corsia commentata dal regista e dal protagonista Ciro Scalera, la serata di chiusura della sessione “live” del Terni Film Festival ha visto anche, tra l’altro, un toccante omaggio a Franco Battiato e a Isabella De Bernardi, entrambi amici di Popoli e Religioni, l’assegnazione del premio Gastone Moschin alla memoria di Gigi Proietti, il confronto sul futuro del cinema in Umbria con il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Terni Andrea Giuli e il regista Paolo Genovese, nuovo presidente di Umbria Film Commission, la performance del collettivo artistico DustyEye (che ha distribuito alla platea bancononete provenienti dal futuro) e un concerto improvvisato da Eugenio Bennato per ringraziare il festival dell’Angelo ricevuto per la colonna sonora di Angeli del sud di Bruno Colella.

Tra i premiati della sedicesima edizione del Terni Film Festival anche Cristiana Capotondi (migliore attrice per Chiara Lubich), Maurizio Lombardi (migliore attore protagonista per Off), Gianluca Cerasola (migliore regista per il documentario Terrestre su Luca Parmitano, presentato in collegamento telefonico dallo stesso Parmitano e da Maria Grazia Cucinotta) e Giorgia Surina (per il corto NeoKosmo di Adelmo Togliani), Alessandro Parrello (miglior opera in realtà virtuale e miglior ambientazione per Nikola Tesla) e gli umbri Riccardo Leonelli (miglior sceneggiatura per Taxi) e Francesco Rampi (miglior fotografia per There is always hope). Giulio Base ha invece ricevuto il premio Fuoricampo assegnato insieme ai festival Religion Today di Trento e Tertio Millennio di Roma, per il film Bar Giuseppe.

La sedicesima edizione del Terni Film Festival si è aperta dal 7 al 15 novembre 2020 con la sessione online, è proseguita dal 22 al 29 maggio con la sessione dal vivo, e si concluderà domenica 6 novembre a Vacone in Sabina con un’intera giornata di immersione nella storia, le leggende, i paesaggi e i sapori della “regione che non c’è”, che si sarebbe dovuta svolgere il 30 maggio ed è stata rinviata per maltempo al 20 giugno.

 

Tutte le serate del festival sono state trasmesse in streaming e si possono rivedere sul canale youtube e sul profilo facebook del Terni Film Festival.

TUTTI I VINCITORI NELLA NOTTE DEGLI ANGELI