La mia autostrada per il cielo

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Dario Edoardo Viganò, il braccio destro di papa Francesco che gestisce tutta la comunicazione in Vaticano, lo ha proposto come “Patrono di internet”.

Carlo Acutis, scomparso nel 2006 a 15 anni, era un ragazzo come tanti che aveva intuito le potenzialità della Rete e che ha speso tutta la sua breve vita nel comunicare la fede attraverso i mezzi più disparati: dai siti web a mostre itineranti su tematiche come apparizioni mariane, miracoli eucaristici, inferno, purgatorio e paradiso e angeli e demoni.

La sua storia è raccontata oggi in un film: La mia autostrada per il cielo che sarà proiettato nella Sala dell’Orologio del Caos domenica 26 febbraio alle 16, nell’ambito degli eventi valentiniani.

Presentato all’ultima edizione del Terni Film Festival, il film è diretto dal regista ternano Matteo Ceccarelli, che interverrà alla proiezione di domenica insieme alla madre di Carlo, Antonia Salzano e al vescovo di Terni padre Giuseppe Piemontese.

Carlo è stato già proclamato Servo di Dio ed è in corso la causa di beatificazione. La sua vita è stata raccontata in un libro – Un genio dell’informatica in cielo – scritto da Nicola Gori e pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.

Nato il 3 maggio 1991 e morto il 12 ottobre 2006, Carlo era cresciuto a Milano dove aveva frequentato la parrocchia di Santa Maria Segreta. Aveva vissuto una vita abbastanza normale, da giovane impegnato in parrocchia, gestendo il sito internet e organizzando mostre itineranti. Durante la brevissima malattia aveva donato tutta la sua sofferenza a Dio.

“‘Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita. Con queste poche parole Carlo Acutis, il ragazzo morto di leucemia, delinea il tratto distintivo della sua breve esistenza: vivere con Gesù, per Gesù, in Gesù” commenta il cardinale Angelo Comastri. “Carlo diceva ‘Sono contento di morire perché ho vissuto la mia vita senza sciupare neanche un minuto di essa in cose che non piacciono a Dio’. Anche a noi Carlo chiede la stessa cosa: ci chiede di raccontare il Vangelo con la nostra vita, affinché ciascuno di noi possa essere un faro che illumina il cammino degli altri”.

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