Bonvantura da Bagnoregio e Tommaso d’Aquino nel contesto storico-filosofico e teologico del Concilio di Lione (1274)
In questo anno cade il 75o° anniversario sia della morte dei due grandi filosofi medievali che del secondo Concilio
di Lione e i due eventi si intrecciano insieme in quanto vi furono coinvolti direttamente (come san Bonaventura) e indirettamente (come san Tommaso) i due santi.
L’Istess intende mettere a fuoco questa contemporaneità di vicende individuando in essa un momento storico e filosofico- teologico ricco e interessante ancora per l’oggi. Infatti, il Concilio di Lione II con i suoi proclamati tre scopi principali consistenti in “aiuto alla Terrasanta, ristabilimento della unità della Chiesa greca con la Chiesa latina e riforma dei costumi” evidenziava un contesto geopolitico, culturale ed ecclesiale molto problematico e conflittuale.
A ciò si aggiungeva una pungente polemica accesa dai Magistri secolari (docenti universitari della Sorbona) contro gli Ordini mendicanti (francescani e domenicani) e il loro legittimo diritto all’insegnamento. Si trattò, in fondo, di
un conflitto tra “laici “ e “religiosi” che includeva una diversa visione della missione evangelizzatrice e del significato stesso della povertà evangelica.
Entrambi i filosofi furono chiamati a Lione dal Papa Gregorio X per impegnarsi nella preparazione e nello svolgimento del Concilio. Ma Tommaso, ammalatosi durante il viaggio, morì nell’Abbazia Cistercense di Fossanova il
7 marzo 1274; doveva recarsi al Concilio per presentare il suo scritto Contro gli errori dei greci, un testo che, contrariamente al titolo, era in realtà un testo utile a favorire il dialogo tra la Chiesa occidentale e quella orientale.
Bonaventura, invece, visse tutta la durata del Concilio e si profuse con tutte le sue forze sia nella predisposizione dei lavori delle Commissioni conciliari sia nelle attività di intermediazione con la Chiesa greca. Si può dire che egli fu l’anima del Concilio, e ciò mentre continuava a scrivere le sue opere teologiche e filosofiche e ad insegnare.
Il grande lavoro lo condusse alla morte proprio in prossimità della fine del Concilio, il 15 luglio 1274.
Nelle relazioni del Convegno, nell’arco di una intera giornata di riflessioni, si cercherà di offire un mosaico, certo sintetico ma speriamo significativo, di tale complessità.
PROGRAMMA
Ore 9.30
Saluti
Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni Narni Amelia
Arnaldo Casali, Direttore dell’Istess
Introduce e coordina
Stefania Parisi
“…ad un fine fuor l’opere sue…” (Paradiso XI,42). S. Bonaventura e S. Tommaso nella lettura di Dante
Lilia Sebastiani
Leggere il mondo. Il contributo bonaventuriano alla interpretazione della natura.
Letterio Mauro
Leggere il mondo. Il rapporto tra scienza, filosofia e teologia in san Tommaso.
Lorenzo Spezia
Ore 13.00
Pausa
Ore 15,00
Ordini mendicanti e Maestri secolari: la posterità di una disputa del XIII secolo.
Pietro Messa ofm
Il Concilio di Lione del 1274 e le relazioni tra Oriente e Occidente.
Marco Bartoli
“Lo grande affetto e volontà ch’egli avea del soccorso della Terrasanta”. Gregorio X e la Terrasanta.
Luigi Russo
Ore 18,00
Dibattito e conclusioni
I RELATORI
Lilia Sebastiani, teologa, già docente di Lettere classiche nei Licei, autrice di numerosi lavori di teologia, storia
della Chiesa e letteratura, è membro del Direttivo dell’Istituto diocesano di Studi Teologici e Storico Sociali; scrive
su diverse riviste di teologia morale.
Letterio Mauro, filosofo, Professore ordinario di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia della Università di Genova, Presidente nazionale del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio, autore di numerosi saggi di ricerca storico filsofica teologica e musicale in ambito medievale e direttore della Rivista
Doctor Seraphicus, Atti del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio.
Lorenzo Spezia docente stabile di Filosofiapresso l’Istituto Teologico di Assisi e docente incaricato di Filosofia presso l’Istituto di Scienze religiose di Assisi (collegato con la facoltà di Teologia Pontificia Università lateranense). Socio fondatore e collaboratore della SITA (Società Internazionale S. Tommaso d’Aquino) Sez. Doctor Humanitatis (Verona); membro attivo del Centre d’études sur la pensée antique “Kairos kai logos” (Aix-en-Provence).
Pietro Messa, docente di Storia del francescanesimo presso la Pontificia Università Antonianum di Roma, è autore di numerose pubblicazioni storiche e filosofiche.
Marco Bartoli, storico, Professore Associato di Storia medievale presso l’Università LUMSA di Roma e professore
di storia del francescanesimo presso la Pontificia Università Antonianum di Roma. È autore di numerosi studi sul
francescanesimo dalle origini (Francesco e Chiara) agli eventi successivi e di storia della spiritualità medioevale. E’ referente di Istess Storia.
Luigi Russo, storico, è Professore Associato di Storia Medievale e Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze
della Formazione Primaria presso l’Università Europea di Roma, autore di numerosi studi e pubblicazioni relativi
ai movimenti crociati e ai pellegrinaggi medievali, collabora a varie Riviste storiche ed è direttore della collana Peregrinantes in mundo ed. La Vela.