Vacunalia Fest, elogio dell’ozio

di Fabrizio Donatelli
foto di Luca Mannaioli

Il Vacunalia Festival ha posto fine, stavolta per davvero, alla sedicesima edizione del Terni Film Festival, durata ben nove mesi e mezzo.

La manifestazione – promossa dalla Regione Lazio, dal Comune di Vacone e da Giulio Raffaele di Silent Art Explorer, e realizzata in collaborazione con l’Istess Arte sotto la direzione artistica di Niccolò Giacomazzi e Benedetta Monti – ha anche chiuso il Focus Sabina della rassegna cinematografica ternana.

Gli eventi sono iniziati venerdì 20 agosto con una cena all’Orto Coniglio, una splendida e panoramica location nel cuore di Vacone. Il giorno successivo sono proseguiti con una impegnativa escursione mattutina fino alla cima del Monte Cosce (1114 m) e il pranzo nel magico bosco del Pago.

Qui sono state presentate, con la possibilità di avere una conversazione diretta con gli autori, tre opere pittoriche (due in olio su tela e una in acrilico su stampa) raffiguranti in varie forme il tema principale della manifestazione: l’ozio. E la scelta del luogo è stata tutt’altro che casuale. Il nome Vacone infatti ha dato origine ai termini “vacante” e “vacanza”, e deriva da Vacuna, dea sabina del riposo e dell’ozio.

Ozio come parentesi impegnata, dedicata alle occupazioni ed elucubrazioni intellettuali, ma anche ozio come pausa leggera e soddisfacente nullafacenza, stereotipo oggigiorno della bella vita all’italiana.

I numerosi partecipanti all’iniziativa hanno potuto mettere in pratica questi concetti in diversi modi nel corso del pomeriggio. Attraverso passeggiate nel verde, specialmente i più piccoli; mediante il body painting o con esperienze di realtà virtuale; con molte attività ludiche rivolte ai bambini, ma anche con laboratori di ecoantropologia (ossia riguardanti il rapporto tra uomo e natura) per gli adulti. O semplicemente rilassandosi sulle tante amache e i tanti teli allestiti nel bosco.

Il folto pomeriggio di appuntamenti ha visto anche una lunga riflessione di Ludovico Olivieri sull’ozio e su come sono cambiate le abitudini dell’essere umano nei millenni, intensi momenti di meditazione e un finale, quando ormai era già sera, con musica dal vivo.

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Vacunalia Festival: due giorni di arte, musica e sapori in Sabina